mercoledì 30 novembre 2016

Pan speziato

Per gli amanti delle spezie "invernali" e per chi ama fare colazione (o merenda) con una bella fetta di pane integrale accompagnata da una tazza di thè o caffè, ecco una ricetta semplice ma di successo!



INGREDIENTI:
  • 80 g di pasta madre liquida rinfrescata almeno 4 ore prima
  • 400 g di farina integrale + 50 g per infarinare la frutta
  • 300 ml di acqua di cottura delle mele cotte (o centrifugato/succo di mele senza zucchero)
  • 40 g di uvetta
  • 80 g di noci sgusciate
  • un pizzico di sale fino integrale
  • circa 3 g di curcuma in polvere
  • circa 4 g di cannella in polvere
  • circa 1 g di chiodi di garofano in polvere
  • una grattata di noce moscata
  • un pizzico di pepe nero macinato
  • 40 g di miele di castagno (sciroppo d'agave per la versione vegan)
  • 1 cucchiaino di burro chiarificato (olio evo per la versione vegan)

PROCEDIMENTO

Almeno 4 ore prima rinfrescate il lievito madre. Se non lo avete potete sostituirlo con circa 1/3 di panetto di lievito di birra. Un panetto infatti viene spesso indicato per 500g di farina con 2 ore di lievitazione: è possibile ridurre parecchio le dosi di lievito aumentando i tempi di lievitazione e rendendoli simili a quelli della pasta madre.
Mettete l'uvetta a mollo in un poco d'acqua tiepida per una mezz'ora e sgusciate le noci.
Strizzate l'uvetta e mettetela in una ciotola con le noci, infarinatele con i 50 g di farina che avete da parte.
In una ciotola capiente mettete il lievito e scioglietelo con 300 ml di succo di mela (io ho "riciclato" l'acqua di cottura delle mele cotte, che era saporitissimo) fatto intiepidire, aggiungete il burro chiarificato (o olio), il miele (o sciroppo), le spezie in polvere, il pizzico di sale e la farina. Iniziate a impastare per poi aggiungere uvetta e noci infarinate e l'eventuale farina in eccesso. 
Cercate di non aggiungere altra farina per lasciare l'impasto piuttosto morbido ma tenetevene sempre un pochino a portata di mano per sicurezza.
(Per praticità e per non sporcare troppo io faccio tutto l'impasto all'interno della ciotola, che però deve essere molto capiente per non impedirvi i movimenti.)
Coprite la ciotola con un panno umido e, data la stagione, anche da una coperta. Lasciate lievitare per circa 4-5 ore prima di dare la forma al pane e lasciarlo lievitare per altre 1-2 ore. Per una forma più regolare potete utilizzare uno stampo da plum-cake imburrato/oliato.
Cuocete in forno a 200°C per una quarantina di minuti: la cucina si riempirà di profumi! Lasciate raffreddare prima di tagliarlo e mangiarlo.


giovedì 24 novembre 2016

Cibo e territorio - educazione alimentare diffusa

Il 15 novembre ho avuto modo d partecipare alla prima delle due giornate del Convegno "Cibo e Territorio - educazione alimentare diffusa" che si è tenuto a Milano organizzato da ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste di Regione Lombardia).



Si legge sul retro del poster Andiamo in fattoria - possibili itinerari didattici per esplorare l'agricoltura: "La tematica alimentazione nel suo complesso riguarda da vicino ciascun essere umano. Alimentarsi bene e soprattutto fare scelte alimentari consapevoli  ha ripercussione nel lungo periodo sulla salute personale, sull'ambiente, sul paesaggio rurale, sull'economia, sulle relazioni sociali."

Sono numerose le attività regionali attive, che si sviluppano in due filoni principali che sono il progetto delle Fattorie Didattiche e i Percorsi di educazione agri-alimentare per insegnanti.

Le fattorie didattiche in Lombardia costituiscono una rete composta da oltre 200 Aziende Agricole accreditate, nel rispetto degli standard fissati dalla Carta dei requisiti di qualità. Le fattorie didattiche - si legge - contribuiscono ad avvicinare i bambini, le famiglie e i cittadini all'attività agricola ricostruendo la filiera alimentare, il ciclo degli alimenti, facendo conoscere il mestiere e il ruolo sociale degli agricoltori, promuovendo il territorio e la cultura del paesaggio, educano al consumo consapevole e al rispetto dell'ambiente. Alla base della proposta delle fattorie didattiche della Lombardia ci sono i principi della pedagogia attiva, per mettere in condizione gli ospiti di imparare facendo: osservando, ascoltando, assaggiando e riflettendo".
L'elenco delle fattorie didattiche accreditate dalla Regione Lombardia è scaricabile a questo link.
In quest'altra sezione, oltre al poster che ho citato, è possibile scaricare il manuale La fattoria in tasca - strumenti per esplorare l'agricoltura, una guida didattica per insegnanti con proposte semplici, spunti didattici, attività  e materiali col fine di valorizzare l'uscita didattica per renderla una vera e propria esperienza di apprendimento.

A questo si allaccia il secondo filone, quello relativo ai percorsi di educazione agro-alimentare per gli insegnanti. Questo progetto è stato messo a punto dall'Università Bicocca - Scienze umane per la formazione per sviluppare un modello metodologico che affrontasse l'educazione agro-alimentare. Sono così emersi alcuni percorsi didattici da proporre agli insegnati di scuola primaria relativi a svariati temi come l'atto di nutrirsi, le relazioni tra alimentazione-ambiente-agricoltura, la complessità della produzione agricola, il paesaggio visto come rapporto uomo-natura-territorio. Sono stati così realizzati tre dossier, scaricabili gratuitamente: La scuola in campo; Dalla terra alla tavola; Cibo, cultura, identità.

Sempre sul sito buonalombardia, nella sezione dedicata all'educazione, è possibile scaricare ulteriore materiale rivolto ad adulti e bambini.

Non sono mancati esempi pratici di esperienze che sono e che stanno avvenendo sia in Lombardia che in altre regioni italiane ed estere. per citane alcune:
  • l'esperienza della Scuola primaria Don Bosco di Moncucco di Vernate, dove la scuola ha incontrato il territorio affrontando, con i bambini di tutte le classi, diversi temi e filiere alimentari contattando aziende agricole del territorio e sviluppando una serie di attività didattiche correlate (visite, scritti, disegni, ecc.)
  • le attività di scoperta dei bambini nella scuola dell'infanzia di Tirano legate alla produzione e filiera del mais dove i bambini hanno osservato e sperimentato sui campi di pannocchie vicino alla scuola e in classe
  • i progetti educativi di Le contadine fanno scuola nell'Alto Adige, svolti sia nei masi che nelle scuole
  • la scuola "La fattoria dei bambini" dell'ecovillaggio francese "Le Hameau des Buis" dove educazione ed esperienza sono fortemente legate, accanto alla possibilità di sperimentare un nuovo stile di vita sia per i bambini che per l'intera comunità.


mercoledì 16 novembre 2016

Ecovillaggio LaCasaRotta & CSA Le Nuove Rotte

Tramite la rete italiana WWOOF - movimento mondiale che mette in relazione volontari e progetti rurali naturali promuovendo esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia senza scopo di lucro, per contribuire a costruire una comunità globale sostenibile - sono stata ospite per una decina di giorni dell'Ecovillaggio (iscritto alla RIVE) LaCasaRotta, come volontaria dell'Organismo Semplice Agricolo Le Nuove Rotte.



LaCasaRotta è un'Associazione di promozione sociale che nasce nelle Langhe, nel cuneese, nel 2011. Tutto nacque quando un gruppo di giovani dalle svariate competenze acquistano un vecchio casale in una frazione del comune di Cherasco, col fine di ristrutturarlo (in gran parte autonomamente) in bio-edilizia per poter realizzare in seguito un progetto di cohousing con circolo-bistrot-culturale annesso: un luogo dove poter vivere e sperimentare in armonia nuovi stili di vita.

Dal 2014 gli stessi ragazzi hanno iniziato a coltivare un piccolo appezzamento di terra in una località vicina alla "Casa Rotta" (i due punti sono congiunti, oltre che da strade percorribili in auto, anche con una camminata di circa mezz'ora attraversando un bosco, seguendo un sentiero che è stato recentemente tracciato con l'aiuto di un gruppo di Scout che è stato ospitato dall'Associazione), creando così l'Organismo Semplice Agricolo.

Il campo de Le Nuove Rotte - autunno 2016

Il metodo di coltivazione è quello biodinamico: oltre all'utilizzo dei preparati biodinamici o omeopatici per la cura delle piante viene data molta importanza allo studio e "cura" del terreno, alle consociazioni tra piante, alla creazione di un ecosistema con una particolare attenzione alla biodiversità (diverse colture e diverse varietà anche tramite recupero di varietà poco note).
I prodotti realizzati sono frutta e verdura, ma anche legumi, cereali (mais e grano di diverse varietà) e derivati. Alcune fasi dei processi e i prodotti derivati sono realizzati con la collaborazione di aziende del territorio.

I prodotti sono venduti ai privati (in loco o tramite consegna) con la formula delle cassette a peso a prezzo fisso costituite con prodotti a disposizione prenotabili comodamente tramite mail (ogni settimana viene inoltrata la newsletter con elencati i prodotti a disposizione per la settimana in corso) ma vengono serviti anche GAS (Gruppi di Acquisto Solidali) e ristoranti-pizzerie locali.
La realizzazione di una rete è fondamentale sotto vari punti di vista: condivisione di idee e progetti, realizzazione materiale dei progetti e dei prodotti agricoli, incontro tra domanda e offerta, sostegno materiale e concettuale.

Esempio di cassetta di verdura de Le Nuove Rotte - autunno 2016

Attualmente fanno parte del progetto 8 adulti e 3 bambini (a breve 4) ma molti altre persone ruotano intorno ad esso, sotto varie forme.
Oltre ai progetti principali già citati prendono il via progetti collaterali come la collaborazione con un centro per rifugiati di Bra e un progetto scuola (in cui il concetto di home-schooling è basato sulla vivificazione dell'apprendimento e viene ampliato ad un gruppo di bambini con genitori-insegnanti).

Spesso vengono ospitati volontari in cambio di un piccolo aiuto in azienda. Tra le attività che ho potuto apprendere e mettere in pratica tramite questa modalità: selezione manuale dei legumi, raccolta di verdure di stagione a foglia e topinambur, asportazione manuale di lumache (numerose dopo la pioggia), asportazione manuale di erbacce, specie infestanti e piante per la preparazione del terreno a nuova semina, raccolta e preparazione dello zafferano...il tutto accompagnato da lunghe chiacchierate su svariati temi come cibo, agricoltura, stili di vita, educazione, vita comunitaria...
Accanto a questo, la pratica del wwoof consente di conoscere nuove città, territori e tradizioni e, nel mio caso, anche sperimentare la vita comunitaria (anche se il cohousing non è ancora realizzabile, infatti, si passa la maggior parte della giornata insieme nei campi, nella casa attigua al campo o alla Casa Rotta).

Anche i pasti vengono quasi sempre consumati insieme, nel vero spirito della convivialità. La quasi totalità degli alimenti utilizzati in cucina sono autoprodotti (si mira a raggiungere l'autosufficienza alimentare): la qualità di questi prodotti è ottima; il sapore degli ortaggi è talmente ricco da venir valorizzato da preparazioni semplici (come al vapore, stufate, in semplici zuppe). Con le farine abbiamo realizzato per autoconsumo pane e pizze che abbiamo cotto nel forno a legna (che è stato costruito alla Casa Rotta), con i legumi abbiamo cucinato ottime zuppe e creme.


Per informazioni e approfondimenti: sito web e pagina facebook.
Inoltre, se siete della zona di Alba-Bra e siete interessati all'acquisto delle cassette: gruppo facebook